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Terre di Re Italo

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Megaliti

I Megaliti di Nardodipace,  notevoli strutture in quarzo e granito accorpate fra loro e databili tra il V e il II millennio a.C. che alimentano il dibattito sull'esistenza di popolazioni di molto antecedenti al periodo Magnogreco, periodo caratterizzato dalla colonizzazione delle terre calabresi da parte di popolazioni Greche.

Alcuni studiosi collegato questa civiltà a quella dei Lestrigoni o Pelasgi descritti da Omero nell'Odissea.

Si tratta di blocchi del peso di oltre 200 tonnellate assemblate con estrema precisione, forse grandi mura di fortificazione ubicati sulla sommità di collinette. Nardodipace (provincia di Vibo Valentia) sul margine sud-orientale delle Serre calabresi, dalla parte ionica.

Ascia di Artemisia

Bronzi di Riace

In meno di 20 cm di bronzo magistralmente lavorato, si trova al British Museum, la bellissima ascia votiva reca incisa sulla lama una delle più antiche iscrizioni note in dialetto dorico e alfabeto acheo.  Da fonti ottocentesche, sappiamo che l’ascia fu rinvenuta a Casalini della Porta o Casolari della Porta della Serra, luogo in cui si trovano i resti dell’antica e misteriosa città di Artemisia, a 893 metri di altezza, non lontano dal noto Santuario-Basilica della Madonna del Pettoruto, in territorio di San Sosti (Cosenza)

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Mosaico di Kaulon

Hipponion

mosaico pavimentale policromo con draghi, delfini ed ippocampi, scoperto nel 2012 dalla Soprintendenza archeologica della Calabria, nell’ambito di una campagna di scavo che indagò le cosiddette Terme di Nannon, condotta presso il Parco dell’antica Kaulon

Villa Romana

Vibo Valentia

Scoperta nel 1963, la villa di Casignana (RC) rappresenta un'importante testimonianza della ricchezza stilistica, architettonica e della raffinatezza artistica degli edifici nobiliari di epoca ellenistica. I piani pavimentali mosaicati, che rimandano stilisticamente a collegamenti con aree dell’Africa orientale quali l’odierna Tunisia e la Tripolitania, rappresentano un unicum sul territorio Calabrese.

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Castiglione di Paludi

Sila, "i giganti"

Fiumefreddo Bruzio

Castiglione di Paludi è un sito archeologico situato nel comune di Paludi (CS), a circa 8 km dal mar Ionio, tra le valli dei torrenti S. Elia e Scarmaci-S. Martino che confluiscono nel vicino torrente Coserie.  Comprende una necropoli dell'età del ferro, e un centro fortificato del. La città della fase più recente è racchiusa da una notevole cinta muraria, costruita in opera quadrata di blocchi di arenaria, con una porta di accesso con cortile interno e due torri circolari sul lato orientale, postierle e torri circolari. All'interno dell'abitato gli scavi hanno restituito un teatro con sedili scavati nella roccia o costruiti nella parte bassa della cavea in blocchi di arenaria, che doveva costituire un luogo di riunione e diversi edifici di abitazione. Un deposito di terrecotte votive scavato fuori dalla porta principale testimonia l'esistenza di un piccolo luogo di culto.

Gli scavi sono stati condotti dal 1949 al 1956 e ripresi tra il 1978 e il 1993, mentre in seguito il sito è stato abbandonato.[1]

In seguito alla presenza di bolli con tegole in osco, la città è supposta essere un centro brettio, identificata con Cossa, citata in un frammento di Ecateo di Mileto (VI secolo a.C.) e nel De bello civili di Cesare, che lo colloca nel territorio di Thurii

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Castello Svevo

Grotte delle Ninfe

Cosenza

Torre Normanna 

Cerchiara.

San Marco Argentano

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Sibari

Santuario San Francesco

Pino Loricato

Paola 

(Pinus heldreichiiH.Christ 1863) è una specie della famiglia delle Pinacee diffusa nelle montagne dell'Europa sud-orientale. È una specie che resiste bene anche al gelo, alla neve e ai forti venti. Sui versanti delle montagne dell'Appennino meridionale, in particolare nel massiccio del Pollino, riesce a vivere dove altre specie non potrebbero. È presente raramente in Italia ed è anche la specie nazionale di pianta secolare più antica; nel Parco nazionale del Pollino, sul versante calabrese, dove sono state rinvenute alcune migliaia di pini, è stato certificato che il più longevo abbia raggiunto nel 2018 l'età di 1230 anni, divenendo a tutti gli effetti l'albero più antico d’Europa

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Stilo

Kaulon

Capo Colonna

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